Il segreto è che non ci sono segreti: e che non deve per forza venderti qualcosa. Abbiamo incontrato Cristina Fogazzi, l’Estetista Cinica.
Ogni tanto qualcuna o qualcuno dei miei amici con figlie intorno ai vent’anni mi chiede se la conosco, perché un paio di volte mi ha citata nelle sue Instagram stories. Me lo chiedono anche perché mentre scrivo ha su Instagram 463.4k follower “and counting”, come dicono quelli bravi.
Dice di elargire consigli beauty non richiesti, con un master in cellulite e sempre su Instagram scrive: “Vado alla tv ma resto una ragazza semplice”. Sì, lo è.
E questo è il bello di Cristina Fogazzi, ovvero l’Estetista Cinica: aver fatto il botto – nei primi sei mesi del 2019, 11 milioni di euro di fatturato solo dallo store online – senza montarsi la testa.
Ti hanno chiesto come ti senti a essere d’ispirazione per così tante donne e hai risposto che è strano, che ti lusinga ma ti fa sentire completamente inadeguata. Davvero ti senti inadeguata a essere presa a modello?
Per me è strano. Non salvo vite umane e l’essere d’ispirazione non è per me legato al fatturato o ai soldi. Fosse così sarebbe d’ispirazione anche Donald Trump.
Io temo che Donald Trump sia davvero d’ispirazione per qualcuno
Lo penso anche io, ma per me sono d’ispirazione altri valori, lo sono altre cose: se sono d’ispirazione persino io allora siamo messi male. Che una donna faccia l’imprenditrice dovrebbe essere la normalità. A me è solo venuta bene questa cosa che faccio le cremine. Io dovrei essere nella normalità. La verità è che non la rappresento.
Cristina Fogazzi, l’Estetista Cinica © Vito Maria Grattacaso / LUZ
È proprio questo il punto che se parliamo di normalità in senso statistico, no non sei nella norma
Vengo considerata d’ispirazione perché prima di diventare un’imprenditrice facevo solo l’estetista, ma anche il riscatto sociale dovrebbe essere più comune di quanto non sia.
Quando sono stata a Venezia per la Biennale del Cinema la cosa che mi ha mandato ai matti è stato leggere che sotto una mia foto era stata usata come didascalia: dal centro estetico al red carpet. Come se fosse una cosa impossibile. No, non lo è impossibile.
E per fortuna che con l’impegno ancora si può cambiare. Migliorare. Crescere. Ma meno male che una può partire dal centro estetico e arrivare sul red carpet. Dovremmo essere tutti contenti che ci sia una possibilità per tutti.
Cristina Fogazzi, l’Estetista Cinica © Vito Maria Grattacaso / LUZ
Vendi online, fai partire un sistema complesso di rivenditori, apri corner della Rinascente in giro per l’Italia, stai aprendo un negozio tutto tuo. Come lo chiami se non successo?
C’è una possibilità per tutti, certo, se ti dai da fare. Quando qualcuno ancora oggi mi dice: “Eh certo, sei stata fortunata perché a Milano è facile”, rispondo che io a Milano ci sono venuta di proposito.
Guardando i numeri: cosa avrei potuto fare se fossi rimasta a Brescia? Ho dormito su una brandina a Milano e ho fatto – e continuo a fare – una vita da pendolare. Non è che Milano viene da te.
Cambiare città è una scelta. Quando mi chiedono perché ho aperto a Milano, rispondo: per i numeri.
Numeri. Non sono solo cremine, come dici tu. Dietro c’è uno studio e tanto marketing strategico, è così?
So usare internet sì, ma non solo per promuovere la mia attività, le cose che faccio. Uso internet per aggiornarmi, imparare, conoscere cose nuove. Per guardare le novità del settore, fare benchmarking. In rete un sacco di gente scrive contenuti utili, io imparo di continuo. Se vuoi imparare qualcosa i contenuti free oggi online sono tantissimi.
Cristina Fogazzi, l’Estetista Cinica © Vito Maria Grattacaso / LUZ
E poi ho un trucco: seguo persone che scremano per me i contenuti. Se segui persone poco interessanti o – peggio ancora – stupide avrai contenuti poco interessanti o stupidi. Allo stesso modo se vuoi stare davanti alla tv a guardare Uomini e Donne o C’è posta per te, fatti tuoi. Quello che dico sempre è che se non impari nulla è perché non leggi nulla. E forse non vuoi imparare nulla. Non vuoi cambiare nulla.
Il successo non si crea solo studiando: in che modo è cresciuto il tuo business?
Assumendo collaboratori in gamba. Uno degli ultimi passi più importanti è sicuramente stato decidere di avere un e-commerce manager. Il sito è cambiato tantissimo e per il lavoro che facciamo noi è la sua la competenza più importante. Siamo partiti con un e-commerce che faceva ridere, delle operation che soffrivano per colpa del mio… diciamo entusiasmo.
Non ho mai delegato a nessuno la gestione dei miei account social e questo serve ancora a farmi capire bene che cosa vuole il mio pubblico, cosa piace alle persone che mi seguono e anche, soprattutto, cosa non piace. Non puoi avere davvero il polso di queste cose senza leggere i feedback, qualsiasi sia il tuo ruolo. E non è la stessa cosa se lo fai per lavoro per qualcun altro. Io non gestisco una community, io sono dentro alla mia community.
Lo faccio per le persone che si sono interessate a me. E sì che porta via tanto tempo al giorno, ma per me è importante.
Quindi Instagram lo usi davvero sempre?
È questo un grosso problema, mi alzo la mattina e decido: perché non facciamo questa cosa, visto che stiamo facendo quest’altra? E poi voglio che quella cosa succeda quella mattina lì, in quel momento là. E quando dico qualcosa significa che poi le persone che mi seguono acquistano cose. All’inizio la cosiddetta “rottura di stock” per i prodotti, quando se ne vendono di più di quanti ne hai in magazzino, era l’incubo peggiore.
Cristina Fogazzi, l’Estetista Cinica © Vito Maria Grattacaso / LUZ
Anche se so cos’è un KPI e so che dati devo leggere, non avendo avuto un percorso professionale tipico il mio modo di lavorare, veloce, non ha avuto molto tempo per adeguarsi. Ma è stato sempre tutto così veloce, come me, dall’inizio che ora che mi viene l’idea dell’anno, anche se so che devo trattenermi dal dirla, ancora non mi è facile aspettare. Ignazio stesso, che è il responsabile delle spedizioni, si è iscritto alla mia newsletter per vedere se facevo le promo e doveva chiedere i rinforzi.
Nel frattempo il numero dei fan cresce altrettanto velocemente. Quali sono i fan che fanno la fila per vederti quando apri un nuovo corner?
Chi fa la fila, la fa per farsi fare la consulenza dal mio team. Io non faccio i meet & greet, dove vai per farti le foto, poi sì qualcuno fa pure una foto con me, ma stiamo lì a lavorare e la fila per la consulenza quando apriamo un nuovo corner dura ore infinite. La differenza è proprio questa: loro non fanno la fila soltanto per vedermi.
Non solo io non ho l’aspetto della celebrity, ma neppure devo venderti per forza qualcosa. Ti diciamo cosa potresti fare. Oppure come fregartene, che è la cosa che ripeto più spesso.
Se poi proprio vuoi comprare un prodotto anticellulite allora compra il mio che sono anche simpatica, ma la cosa importante da sapere è che puoi essere molto felice anche tenendoti la cellulite, al di là del fatto che poi io venda i prodotti anticellulite.
C’era bisogno per creare una community di usare un linguaggio specifico? Penso all’uso di fagiana… la fagiana non è proprio un cigno, ecco
E chi lo è? Quello è successo perché io così ci chiamo le mie amiche da sempre. E come per tutto quello che faccio, senza pensarci, ho iniziato a dirlo nelle stories ed è così che chi mi segue ci si è autobattezzata. È diventato talmente divertente tant’è che poi abbiamo fatto gli adesivi con su scritto “fagiana a bordo”, certo.
La costruzione della community non è stata fatta a tavolino, tipo “adesso che è una community diamo un nome a chi ne fa parte”.
Ma ho una storia per te: una mattina ho ricevuto un messaggio da una fagiana. La sorella stava partorendo e lei per andare in ospedale ha messo la mia maglietta. Mi ha scritto per dirmi che anche l’ostetrica era una fagiana. Si sono riconosciute per la maglietta.
Tutti i brand oggi parlano di body positive, tu ti sei messa in costume su Instagram: è questo il tuo purpose, ‘ché oggi non si parla d’altro tra chi lavora nel marketing come me?
Oggi i brand sono tutti friendly di qualcosa, ma si sente che è falso. Io sono così. Come mi si vede anche quando sono senza trucco, quando racconto le mie imperfezioni oltre ai miei successi. Non è marketing questo. Sono proprio io. L’unica cosa che faccio tra quelle che piacciono anche a chi fa marketing oggi è impegnarmi a far qualcosa per l’ambiente perché la mia azienda produce prodotti che impattano sull’ambiente e dobbiamo fare la nostra parte. In questo modo sì che spero anche di essere di stimolo agli altri e dare l’esempio.